L’avvio dalla Valle Cannobina consente il collegamento transfrontaliero dell’itinerario. Si parte da Cursolo, dalla piazza del Municipio e, per comodo sentiero in bosco di latifoglie, si sale a Monte Vecchio, storico alpeggio del borgo di Orasso, a cui si discende, per mulattiera, attraverso una delle più rappresentative selve castanili della provincia di Verbania, con grandi castagni innestati, ora in abbandono e progressivamente fagocitati dal bosco. Da Orasso, per mulattiera pianeggiante, si torna in direzione di Cursolo e, senza entrare nell’abitato, superato il rio Eira (con interessanti caratteri geomorfologici), subito dopo un vecchio mulino, si prende a sinistra la mulattiera che scende alla frazione Aretta. Da qui si percorre in direzione Finero, per circa 600 m, la S.P. 75 della Valle Cannobina, fino a trovare, sulla sinistra, il sentiero che scende ripido a ponte Teia, sul torrente Cannobino, in profonda e suggestiva gola da erosione fluviale. Il percorso prosegue nella forra, tra boschi di tiglio e ontano, fino ad attraversare con guado, un affluente del Cannobino e risalire a Gurro, superando un dislivello di 350 m circa. Raggiunto l’abitato, superata alle spalle la chiesa parrocchiale, tenendo la sinistra, imboccare via Falmenta e raggiungere, mantenendo sempre la sinistra su viottolo pianeggiante, la valletta posta a sud del paese. Dopo una cappella, lasciate le ultime case, il percorso sale e raggiunge il passo della Mergugna, superando un dislivello di circa 200 m. Da Mergugna, il sentiero, perdendo circa 300 m di quota, scende a Falmenta e raggiunge l’abitato poco sopra la chiesa di San Lorenzo. Guadagnata la piazza della chiesa, percorrere il primo tratto di via Roma e prendere a sinistra, scendendo in direzione del Municipio, uscendo dal paese. Dal Municipio, s’ imbocca il sentiero che scende a valle, fino al ponte sul Rio Falmenta, trasformandosi in ripida e tortuosa scalinata e si prosegue, poi, sul versante opposto, risalendo la valle fino a Crealla, con pendenza più dolce nell’ultimo tratto, da quota 600 m s.l.m. e sbucando nella piazza della chiesa dedicata a S. Pietro. Dal centro di Crealla, l’itinerario muove in direzione dei Monti Barro, per vecchia mulattiera, che si stacca a sinistra e sale, attraverso ripida faggeta, lambendo il limite sinistro dei pascoli, fino a toccare una selletta da cui si vede M.te Zeda. Di qui, si prosegue traversando a sinistra e guadagnando quota fino ai prati di Ortighedo (1.401 m). Si lascia Ortighedo e si prosegue lungo il sentiero che percorre il versante nord-orientale del Monte Vadà, superando, con numerosi saliscendi, la testata della valle di Crealla. Un breve tratto nel bosco di faggi precede l’arrivo al crinale orientale che discende dal Vadà, a ridosso di un bacino di raccolta idrica (1.430 m). Prendendo a destra, risalire il crinale lungo il sentiero VBAR19, su traccia evidente e ripida prima per pascoli, poi anche con passaggi su roccia scomodi ma non pericolosi, fino a raggiungere l’ultimo tornante della strada militare Cadorna che collega Passo Folungo a Pian Vadà. Raggiunto il tornante, procedere lungo la strada militare per comodo traverso fino a Pian Vadà (1.711 m). A Pian Vadà è possibile pernottare in rifugio chiuso non gestito o in bivacco. Entrambe le strutture sono di proprietà dell’Ente Parco. Il rifugio offre 14 posti letto in camerone, è riscaldato con stufa a legna e dispone di luce elettrica prodotta da impianto fotovoltaico. Per l’utilizzo è necessaria laprenotazione presso l’Ente Parco al n. 0324-87540.Il bivacco, incustodito e sempre aperto, offre 3 posti letto su tavolato e nonè riscaldato. Nell’area pertinenziale degli edifici è presente una fontana.