Partendo dalle colline di Belveglio si procede verso Sud per circa 7 km e salendo di quota si arriva nei territori di Vinchio, quota 261 m s.l.m., famoso per la produzione di vino e per numerosi eventi ad esso collegati. Il concentrico è di rilevante importanza in quanto risulta l’intersezione tra tre strade di origine romana (Ramaudio, Luparia e Fonsmagna). Il territorio prevalentemente collinare è famoso per la coltivazione di vite di uve sia bianche che rosse. Di notevole importanza risulta essere, inoltre, l’area naturale della Val Sarmassa. L’area racchiude in se valenze paleontologiche e naturalistiche caratteristiche dell’Astigiano, oltre ad avere molta importanza dal punto di vista paesaggistico e storico-letterario. Su queste aree, infatti, sono ambientate molte delle storie raccontate da Davide Lajolo, giornalista e scrittore nato a Vinchio. Si attraversa quindi il territorio del comune di Vinchio, le cui prime testimonianze storiche risalgono al 948 d.C., per proseguire quindi verso frazione Noche per circa 3,5 Km. Da frazione Noche è possibile incamminarsi lungo la variante 3A che conduce a San Marzano Oliveto. La tappa quindi va verso la sua conclusione proseguendo per circa 6,5 Km arrivando nel centro storico di Castelnuovo Calcea. Il nome deriva dalla denominazione 'Castrum Novum' (nuovo accampamento), mentre Calcea da 'ad calcarias' (strada rincalzata), quale poteva essere la via romana che richiedeva spesso lavori di rincalzo. Dopo i Galli e i Celti sulle terre dove sorge Castelnuovo dominarono i Longobardi e i Franchi. Prima di essere ceduto alla Casa Savoia nel 1735 fece parte del Ducato di Milano. Il paese sorge in una posizione panoramica, da dove si possono ammirare le innumerevoli colline coltivate a vigneto che forniscono alcuni dei prodotti più rinomati del territorio: barbera, Grignolino, Cortese e Dolcetto.