Da Chialvetta si risale verso Viviere e il Vallone di Unerzo. Al bivio a quota 1813 si prende a sinistra percorrendo un tratto di strada dapprima asfaltata in cui si trovano indicazioni per il passo della Gardetta (segnavia S08). Si percorre un tratto su sentiero che taglia un tornante per trovarsi nuovamente sulla strada bianca che corre lungo la riva destra del torrente Unerzo per un tratto e poi lo attraversa. Arrivati in vista di una cappelletta si lascia la strada e un bivio assai ben segnalato (Loc. Pratociarliera 1955 m) ci manda sulla sinistra seguendo le indicazioni per il passo della Gardetta. I segnavia che si trovano lungo il percorso sono sia quelli tradizionali bianchi e rossi, sia altri gialli relativi ai “Percorsi occitani”. Si percorre un tratto dentro un lariceto rado risalendo una spalla laterale rispetto al fondovalle occupato dagli ampi pascoli di Prato Ciarliera. Si tratta di una larga mulattiera ben segnalata che corre alla base della larghe conoidi detritiche che si formano alla base delle pareti di rocce carbonatiche e quarzitiche. A quota 2100 circa si attraversa la parte terminale di un accumulo di grandi massi di quarzite e si continua a salire tenendo a vista due laghetti sulla destra a quota 2200. Si giunge quindi ad un pianoro con un guado sul torrente in vista di una casermetta e di altra postazioni militare che preludono al passo. Sotto all’edificio più grande si incontra una zona con erosione su materiali gessosi e argillitici. Attenzione ai buchi che si sono formati qua e la per dissoluzione dei gessi e ai molti residui di filo spinato arrugginito. Si passa davanti alla casermetta e solo un breve tratto a mezza costa ci divide dal Passo della Gardetta (2.437 m).Subito dietro al passo si prende a destra la strada militare verso il Colle di Rocca Brancia seguendola per qualche centinaio di metri. Girato un costone roccioso si è in vista del colle e la strada si riduce presto ad un sentiero su detriti e sfasciumi calcarei. L’ultimo tratto prima del Colle è un passaggio aereo sotto le bastionate rocciose sulla vecchia strada ingombra di materiali rocciosi franati. Dal colle (2611 m ) vista sul Monte Viso. Si scende con un paio di tornanti ancora sulla militare e si svolta quindi a sinistra seguendo il P36 che scende in un paesaggio caratterizzato da roccia affiorante e ampie conoidi di detriti. Si superano quindi due laghetti in corrispondenza di un alpeggio a quota 2420. Poco sotto si giunge al Lago Oserot a quota 2307 circa e si scende ancora lungo un costone raggiungendo un alpeggio con grosso abbeveratoio ( 2125 m) e quindi l’innesto con il P35 che va verso il Colle Servagno. Si imbocca quest’ultimo a destra continuando a scendere nel vallone fino a percorrere un taglio a mezzacosta sopra un alpeggio con baracca in cui si lascia a sinistra il bivio con il P38 che va verso il Colle della Montagnetta. Si prosegue con un tratto in alto sul Rio Servagno fino ai ruderi di una frazione abbandonata a quota 1720. Da qui si scende con numerosi tornanti un costone roccioso ai bordi della gola scavata dal Rio Servagno fino a raggiungere la SS 21 in corrispondenza delle Barricate nei pressi di Pontebernardo.