Dal piazzale antistante la chiesa di Santa Margherita di Paesana si procede in direzione sud-ovest sino ad incrociare e attraversare la strada provinciale che sale verso l’alta valle. Ci si immette nella stretta via (direzione borgate Macari - Oca - Rossetti) che al termine del rettilineo, presso un bivio, compie una decisa deviazione a sx: si tralascia il ramo di sx che diventa sterrato (itinerario della variante tappa 1 del tracciato originario, che costeggia la strada provinciale inoltrandosi oltre l’abitato di Paesana nel vallone del Croesio, fino a sbucare sulla strada di Pratoguglielmo appena prima di borgata Fantoni) e si segue quello asfaltato di dx che sale decisamente con uno stretto tornante, per poi distendersi sino ad un bivio poco più avanti (640m ca). Si prosegue diritto (tralasciando a dx la strada per i Macari) su fondo che, divenuto sterrato, sale inizialmente con un paio di lunghi tornanti per poi allungarsi in direzione di una zona aperta, in prossimità di un bivio. Il tracciato si sviluppa ora agevolmente su ampio fondo sterrato contornato da vegetazione che, seppur folta, non risulta invadente. Giunti al bivio (715m ca), si prosegue sulla dx (il ramo sx conduce alle località Oca e Rossetti), mantenendo il tracciato principale che sale dolcemente alla dx di un tozzo dosso, sino a raggiungere il nucleo abitato di Airetta (745m ca). Si avanza tralasciando le diramazioni di dx e sx, sino a sbucare dopo circa 200m sulla strada asfaltata: la si attraversa e si imbocca la sterrata Via Bosco Lay che corre parallela alla principale sino ad un bivio presso una casa ristrutturata (tralasciare diramazione a dx chiusa da sbarra), da cui si prosegue contornando il versante boscoso in un suggestivo percorso tra castagni ed altre essenze d’alto fusto. Mantenere l’asse principale della pista forestale (tralasciando le deviazioni a dx e sx) fino a incrociare nuovamente la strada asfaltata (835m ca): qui si svolta decisamente a dx in salita avanzando per una trentina di metri, quindi si piega nettamente a sx imboccando una pista forestale che si infila nuovamente nel bosco. Dopo un paio di tornanti si supera la Comba Fantoni (non considerare le deviazioni a dx e sx rispetto alla direttrice di salita), quindi si passa a monte delle case di borgata Bertoni dove il percorso torna ad essere asfaltato e si sviluppa nuovamente in ambiente più aperto. La strada, in leggera ma costante salita, conduce a valle del nucleo di borgata Bonetti e, appena prima di un evidente tornante, incrocia sulla sx la sterrata proveniente dal vallone del Croesio (variante tappa 1). Percorso il tornante, ci si dirige a monte delle case Bonetti fino a reimmettersi sulla strada asfaltata che, con modesta discesa lunga circa 500 m, porta a reperire sulla sx l’indicazione per la ripresa del tracciato di Orizzonte Monviso (pista forestale in leggera salita - 1005m ca). Si imbocca la pista forestale che si apre a monte della strada asfaltata sopra borgata Fantoni, e dopo 50m (sulla dx è visibile un caratteristico totem in legno) si continua sul sentiero che piega decisamente a sx inoltrandosi nel bosco. Transitati presso una baita, si prosegue con un lungo mezza costa a pendenza assai moderata, su fondo comodo e scorrevole, percorrendo l’intero versante sino a scavalcare il costone in corrispondenza di alcune rocce isolate nel bosco (1080m ca). Il traversone prosegue con pendenza costante su fondo regolare attraversando una zona caratterizzata da vegetazione più rada, poi nuovamente più folta, sino ad uscirne definitivamente: il panorama andrà sempre più aprendosi. Il sentiero, divenuto una larga mulattiera dal fondo erboso, continua a salire dolcemente allungandosi all’interno del vallone sino a raggiungere un bivio: lasciare la diramazione che a dx dirige verso altri alpeggi (Meire Pra l’Erasca) e proseguire direttamente sulla sterrata giungendo poco più avanti nei pressi dell’ex Vivaio Forestale (1254m ca) caratterizzato dalla fitta presenza di aghifoglie; da qui (variante tappa 2, il tracciato originario a questo punto scende nel combale dell’Erasca per risalire sul versante opposto fino alla strada del Tournour) si prosegue fino al tornante oltre il quale si svolta a dx incamminandosi sulla sterrata che conduce al bivio con diramazione verso le sottostanti baite (1280m ca). Ignorare tale diramazione e seguire il ramo sx della sterrata che in leggera salita raggiunge la stazione di partenza dello skilift denominato “Vivaio” facente parte del comprensorio sciistico di Pian Muné; si risale il pendio erboso seguendo i pali dell’impianto nel primo tratto e, quando la pendenza aumenta, si taglia a sx zigzagando lungo la pista sino ad incrociare la sterrata che collega la strada principale con la parte alta del vallone. Tagliando nuovamente la strada, si percorre il tracciato che si diparte sulla sx e che risale moderatamente il pendio erboso in vista della dorsale che condurrà in breve alla strada asfaltata proveniente da Paesana, e dopo poche decine di metri al Rifugio escursionistico Pian Muné.